LA LEGALITÀ

dalla rappresentazione manzoniana ai nostri giorni

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“Il coraggio, uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare”, scrive Manzoni di Don Abbondio che indifeso e senza mezzi economici si rese conto del suo destino nella società violenta in cui viveva per lo più divisa tra oppressi e oppressori, dove i meno coraggiosi che, per non essere vittime di tali angherie, erano costrette a rifugiarsi sotto la protezione di una delle due più potenti classi sociali: la chiesa. Pertanto riconoscendo di essere un vaso di terracotta in compagnia di molti vasi di ferro si fece prete per stare dalla parte dei potenti ,di coloro che all’occorrenza lo avrebbero aiutato e protetto.

Insomma,Don Abbondio è un uomo comune di per sé innocuo e lontano dalla violenza ma proprio a causa di questo carattere egli è una delle vittime e uno degli strumenti dell'oppressione. Nell’epoca presenta da Manzoni , gli oppressori non si limitano a esercitare la violenza sui deboli, ma coinvolgono nelle loro logiche anche uomini prima estranei al terribile sistema dell'ingiustizia organizzata.Come scritto da Manzoni nella prima metà del XVII secolo vivevano i malcostumi e l'inefficacia delle grida di giustizia.
LA FIGURA DI FRA CRISTOFORO E DELL'AZZECCA-GARBUGLI imageLA FIGURA DI FRA CRISTOFORO E DELL'AZZECCA-GARBUGLI image
Rappresentato come l’anti-Don Abbondio è il frate della città,Fra Cristoforo, un modello positivo di figura ecclesiastica.Questi due infatti incarnano due mondi opposti e Don Abbondio definisce il frate come uno che vuole raddrizzar le gambe ai cani.Fra Cristoforo quindi è rappresentato come uno dei buoni  in quanto a differenza dell’altro si comporta da uomo coraggioso,  non si ferma davanti a nessun ostacolo ed è subito pronto a difendere i più deboli. Lottare, secondo l’etica manzoniana, significa sfidare l’ingiustizia in nome della legalità, ed è per questo che il frate incarna i valori che nessun altro personaggio ha.

“A saper maneggiare le grida, nessuno è reo, e nessuno è innocente” dice l’avvocato Azzecca-Garbugli, dandoci la dimostrazione del sistema giudiziario corrotto seicentesco infatti questo personaggio è l’emblema dell’illegalità nel romanzo, anche se è al servizio della legge.
Manzoni non sceglie a caso il suo soprannome ma vuole sottolineare ,in modo ancora una volta umoristico, quanto in mano di questo personaggio la legge riesce a distorcersi e a sciogliere tutti i “Nodi”. 
Nel capitolo VI lo vedremo presente in mezzo ad un banchetto di nobili nel palazzotto di Don Rodrigo, questi nobili incarnano i valori meno positivi della società: l’arroganza, il potere, l’incultura e il rispetto di leggi prive di significato. Essi infatti sono i rappresentanti delle classi al potere.
Avrebbe dovuto tutelare i diritti dell’umile, invece è seduto a tavola con il signorotto, quasi a voler dimostrare che non importi quanto conti la legge ma che nella realtà vinceranno sempre i più forti, coalizzati insieme  contro i più deboli. In questo capitolo vediamo la personalità dell’Azzecca-Garbugli infatti l’autore lo descrive come un parassita solo interessato alle abbondanze che il banchetto propone, e soprattutto pronto a non prendere posizioni su nessuna delle discussioni affrontate per evitare di farsi nemici ai piani alti. La specialità del Manzoni sta nel fatto che sia riuscito ad anticipare i tempi con la rappresentazione di politici corrotti, mafiosi, intrighi ecc. e come si suol dire..."viviamo in tempi di caporali e mancano gli uomini. "

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La legalità rimane uno dei punti più fragili anche della società odierna: mafia e violenza dominano la nostra vita, s’insinuano nell’angolo più nascosto e se ne stanno al buio ad aspettare, tanto a chi importa? Non riguarda me in prima persona, vero?

Come stupirsi poi che nulla cambia? Come non avvallare la tesi che in politica tutto si cambia per non cambiare niente? Seguire la corrente è senza dubbio meno faticoso e rischioso ma intanto i don Abbondio contribuiscono a peggiorare l’apatia collettiva. Certo, nel ventunesimo secolo nessuno chiamerebbe un figlio Rodrigo, ma in molti incarnano i suoi valori leali e soprattutto legali tanto da far esplodere gente come fuochi d’artificio. Però tranquilli...il tutto è assolutamente giusto, altrimenti perché lo Stato non ne parla? Perché gli omicidi vengono fatti passare per suicidi? Perché agli oppressori viene concessa la libertà ma agli oppressi non viene restituita la vita dopo tre giorni?
In ogni caso riponiamo fiducia nel pensiero di Manzoni, secondo il quale anche i personaggi più deboli sanno che la legalità e la verità un giorno verranno riconosciute.

Buona visione

Illegalità dal '600 ad oggi ecco cosa è cambiato:

Arcangela Buonamassa

Vincenzo De Benedictis

Alessia Manfredi

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